Possiamo solo imparare a leggere i fatti che ci è dato di conoscere
L'Ucraina ha vinto l'Eurofestival. Adesso speriamo che per l'azione di persone di buona volontà, per un disegno provvidenziale, o persino (la dico grossa) per una favorevole congiunzione astrale questa vittoria comunque conseguita conti qualcosa per iniziare un percorso di pace.
Achille Lauro ci ha abituati a trasgressioni standardizzate ed in linea col sentire dei 'padroni del vapore' mediale, ma stavolta le sue performences non sono bastate per essere ammesso alla finale dell'Eurofestival di Torino.
Capisco che l'invito a buttare i cellulari può essere provocatorio, ma leggendo i dati del dossier «L'abuso sessuale online in danno dei minori*» le soluzioni alternative mi paiono di poca consistenza pratica. Se non si vogliono buttare, si tolgano [cf. Save the Children].
«Si sono introdotti in una scuola media di Novara, chiusa per il ponte del 25 aprile, e l'hanno vandalizzata, distruggendo alcuni crocifissi e danneggiando i muri di alcune aule con scritte sataniche e blasfeme, per poi postare sui social network i video delle scorribande. Un gruppo di minorenni, alcuni dei quali con meno di 14 anni, è stato identificato dalla polizia» [Ansa].
In viaggio verso la diffusione massiva della realtà virtuale e dell’intelligenza artificiale, da oltre tre lustri stiamo vivendo una nuova fase della rivoluzione mediale, quella degli Smartphone e dei Tablet, veri e propri soggetti attivi nel sistema delle relazioni educanti.
In questi giorni di sconvolgimenti terribili, di violenza e guerra, il mondo educante si è mobilitato in diversa forma per dire 'pace' e 'no alla guerra'.
Una ragazzina di 15 anni è stata vittima di violenza sessuale di gruppo mentre attendeva gli amici per cenare al fast-food nella zona Eur di Roma.
Il fatto è tragicamente noto: Carol Maltesi, 26 anni e un figlio di 6, è stata uccisa e fatta a pezzi dal vicino di casa, tal Davide Fontana reo confesso, con cui pare avesse intrettenuto una relazione.
L'episodio è noto: durante la cerimonia degli Oscar, «quello che sembrava uno sketch tra Chris Rock e Will Smith è invece degenerato in uno scontro fisico con Smith che ha perso le staffe, si è alzato dalla poltrona e ha sferrato un forte schiaffo in faccia a Rock.
«Sì ai messaggi di odio contro i russi»: con parole di questo tenore, prese a mero titolo esemplificativo da Il Giorno, il 10 marzo scorso si è comunicato che Meta avrebbe tollerato specifici messaggi d'odio sia in Ucraina che in Armenia, Azerbaigian, Estonia, Georgia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia.