Il silenzio dei buoni genera mostri
Il fatto è tristemente noto: a Casalpalocco, Roma, un Suv Lamborghini noleggiato dal gruppo di YouTuber 'The Borderline' ha travolto una Citycar con a bordo una mamma che era appena andata a prendere i suoi bambini all'asilo, uccidendo il suo piccolo Manuel di 5 anni e ferendo lei e la sorellina.
Chi pensa che il rapporto tra denaro facile, social network, promozione dei prodotti e condotte disperatamente devianti non esista, dopo questa doppia storia potrebbe anche ricredersi.
Interessarci di quello che avviene perpendicolarmente sotto il balcone di casa finisce per distrarci da quello che sta entrando dentro casa passando dalla porta principale.
Per far fonte all'invecchiamento della popolazione giapponese e per lasciare spazio ai giovani, il professor Yusuke Narita dell'Università di Yale (Connecticut-USA) ha suggerito ai suoi vecchi il «seppuku»: in sostanza, un suicidio di massa.
Nel mio articolo «Un atto vandalico in diretta TV, tra ironia e sorrisi?» ho già scritto dell'episodio di cui si è reso protagonista il cantante Blanco durante l'ultimo Festival di Sanremo, quando ha devastato il palco in occasione della sua performance.
Per un evento musicale, credo che 7 note siano il massimo consentito: anche a rischio di non essere esaustivo, provo comunque un'analisi dell'episodio sanremese che ha visto protagonista il giovane artista Blanco che ha devastato i fiori del palco e altri accessori. Parlo e scrivo dell'episodio, del fenomeno e non della persona.
[Disclaimer: questo testo di analisi e critica presenta contenuti che potrebbero urtare la vostra sensibilità]
Com'è noto, Chiara Ferragni ha deciso di devolvere il compenso per la partecipazione al prossimo Festival di Sanremo a D.i.Re - Donne in rete contro la violenza che gestisce oltre 100 Centri Antiviolenza.
Tra banchi di nebbia gelata della bassa padana, quasi all'una di questa notte sono lentamente arrivato a casa da Casalpusterlengo (LO), dove, presso l'Istituto Comprensivo, ho curato il 2° incontro di formazione per genitori e formatori nell'ambito del progetto 'Rete ABC Bullout', frutto di un bando regionale.
Il caso non esiste nella società globale, nemmeno nell'industria musicale in cui pochi soggetti globali sono in grado di muovere persino i confini del bene e del male.
Violenza, armi, droga. Basta ritmare le parole ed è concesso di dire l'indicibile per chiunque altro sui Social.