Tra banchi di nebbia gelata della bassa padana, quasi all'una di questa notte sono lentamente arrivato a casa da Casalpusterlengo (LO), dove, presso l'Istituto Comprensivo, ho curato il 2° incontro di formazione per genitori e formatori nell'ambito del progetto 'Rete ABC Bullout', frutto di un bando regionale.

Abbiamo parlato di come 'la comunità di rete' premia il conflitto, le identità-contro, non le 'identità cooperative' o 'samaritane'. In questo ambiente mediale, anche i bambini assistono alla rappresentazione o alla narrazione di atti di 'bullismo' messi in atto da adulti: si pensi agli insulti e maltrattamenti verbali verso la donna che la cosiddetta 'musica per ragazzini' porta 24/7 nei loro smartphone. Il bullismo non è 'una cosa da ragazzi' ma che si apprende. Dagli adulti. Tanti. Troppi. Ed il cui comportamento è troppo tollerato, specie per chi è famoso, o ritenuto tale. 

L'incontro è durato più del previsto e vedere tanti adulti che escono di mercoledì sera per confrontarsi su temi come questi è fonte di speranza. Su questa formazione frontale, dove c'è la presenza dell'altro, dove si sentono in diretta e immediatamente le sue gioie e preoccupazioni, vale davvero la pena di investire il nostro tempo, non importa quanto sia.

 © Marco Brusati
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