Dal segno della croce di Amadeus alla croce del superospite Achille Lauro che venne censurata dal Comune di Milano e che è in rete tutta da vedere, anche adesso. Dalla corona di spine di Fiorello al 'Dio benedica chi se ne frega'. Tre interventi e una conclusione su Sanremo 2021.
4 marzo 2021
«Amadeus si fa il segno della croce prima dell'inizio del Festival di Sanremo 2021. A qualcuno il gesto non piace. In particolare, all'Uaar, l'Unione atei agnostici razionalisti. «Era un po’ tutto concordato. Amadeus, che è un professionista, non il primo che capita, e la regia del Festival di Sanremo, hanno voluto inserire quel gesto, e in questo senso a me sembra davvero poco opportuno»: sono parole del segretario nazionale dell'Uaar, Roberto Grendene [Redazione - AdnKronos]. Gli fa eco Famiglia Cristiana: «persino in un momento come questo si trova la forza di attaccare un gesto tanto pudìco, semplice, rivolto a credenti e non credenti» [R. Anfossi - Famiglia Cristiana]. La polemica, a mio avviso, si può chiudere qui.
Nella stessa serata e sullo stesso filone tematico, va in onda anche la performance di Achille Lauro, il quale, da un po' di tempo a questa parte ed in altro modo rispetto a quanto mostrato da Amadeus, utilizza gesti, segni, simboli, figure appartenenti alla vita cristiana e cattolica in particolare; lo fa pure in prima serata sul palco dell'Ariston, portando, come si vede nell'immagine sottostante, un simulacro evocativo del 'Sacro Cuore', un angelo e delle lacrime di sangue proprie di alcune manifestazioni mariane.
Limitare però la lettura del fenomeno alla sua rappresentazione sul palco sanremese è insufficiente: nelle espressioni artistiche come questa, nate al tempo dei Social, tutto è presente sempre e contemporaneamente, rendendo impossibile distinguere quanto fatto in TV da quello fatto sul Web. Alcune immagini possono aiutarci a comprendere il fenomeno artistico, di cui il Nostro è co-protagonista, non attore unico, avendo qui a che fare con un lavoro di squadra ed una filiera piuttosto lunga di rilievo internazionale.
Restando nel passato recentissimo e partendo proprio dalla croce: a luglio 2020, Achille Lauro avrebbe voluto far affiggere un manifesto in cui si rappresentava in croce con shorts e stivali in latex, nella centralissima Corso Como di Milano; non avendo ricevuto l'autorizzazione dal Comune, in Nostro se ne lamentava sui Social, ripreso anche dall'informazione mainstream. Risultato? L'immagine è ancora oggi in rete, tutta da vedere contemporaneamente al Festival [sulla vicenda cf. F. Galici - Il Giornale]. Eccola visibile tramite link al profilo Twitter di Achille Lauro, ovvero @Achille IDOL.
Qualche tempo prima, nel videoclip del brano «Me ne frego» portato a Sanremo 2020, l'Artista, dopo essersi rappresentato come Gesù nella Pietà di Michelangelo, «lascia spazio alle coreografie della ballerina Elena D’Amario, che si muove tra giochi di buio e luce, fino ad apparire come una figura eterea (tra citazioni pittoriche), su un banchetto dionisiaco che si trasforma in una orgiastica scena di nudo»; dopodiché, Lauro si presente «con un saio francescano mentre accarezza un lupo, siede tra corpi nudi ed infine, cita se stesso nella performance sanremese, in cui si toglie il mantello, mostrandosi in “nude look”» [P. Travisi - Leggo]. ll citato videoclip su Youtube è ora vietato ai minori di 18 anni; le sue immagini sono state raccolte da Dagospia sotto il titolo significativo «Orgia pro nobis» (1)
5 marzo 2021
La Corona di Spine in testa a Fiorello diventa elemento coreografico in una performance con Achille Lauro. Insieme alla Croce e ai Chiodi, è un simbolo universale della sofferenza dell'Innocente, del Senza-colpa.
In un Paese piegato dalla sofferenza di migliaia di innocenti, viene usato proprio un suo simbolo bimillenario, così, per farci cose sopra, fuori misura, nei modi, nei gesti, nelle parole, come quelle del brano «Rolls Royce», che non è solo un'auto, ma il nome gergale di una pastiglia rosa di forma rettangolare, che contiene circa 200 mg di MDMA, vale a dire tra le 3 e le 6 pastiglie di droga-ecstasy e di cui ho scritto nello speciale su Sanremo 201
«La gente è disperata, non ha voglia di far festa» [C. Labella - UrbanPost]: così ha detto Amadeus parlando del calo degli ascolti. In realtà, la storia insegna che, anche nelle grandi tragedie, la gente ha voglia di far festa, magari con un mandarino e un'arancia come facevano i miei genitori a Natale sotto le bombe della seconda Guerra Mondiale. La gente avrebbe anche voglia di fare festa, ma non un festa così. Per me si chiude stancamente qui, anche se non è mai realmente cominciata. A-Dieu!
06 marzo 2021
Mentre gli adulti giocano a trasgredire in TV, i ragazzini per strada fanno pratica. 'Dio benedica chi se ne frega': così si urla dal palco dell'Ariston al Festival di San Remo in prima serata. Giornali e media online oggi riprendono questa frase anche nei titoli, come celebrazione della trasgressione e, per questo, degna di nota, spettacolare [ad esempio, si veda il Redazionale dell'Huffington Post]. In realtà si è solo ripetuto un tipo di messaggio che in rete i ragazzini sempre più bambini ricevono dai loro idoli con una frequenza sconcertante, tanto che hanno iniziato a crederci, come può raccontare anche questa ennesima sfida alla vita documentata proprio oggi: «sdraiarsi in strada nonostante l'arrivo delle auto, cercando di schivarle all’ultimo momento. Un gruppo di ragazzini ci ha provato ieri sera a Rivoli, in corso Francia. Chi ha visto la scena ha chiamato subito la polizia ma quando le pattuglie sono arrivate sul posto i giovani si erano già dileguati perché il folle "gioco" non dura più di qualche secondo, viene filmato e finisce sui social. Ora gli investigatori del commissariato indagano per capire esattamente che cosa sia accaduto e provare a risalire ai ragazzini responsabili del gioco» [C. Rocci - La Repubblica]. E senza arrivare a questo, si potrebbe parlare con le e gli insegnanti di quinta elementare o prima media, facendovi raccontare la noia che alberga negli occhi e nel cuore di un numero crescente di studenti, medialmente iperstimolati, assuefatti alla realtà. Anche in questo caso diciamo «Me ne frego» apettando, per questo, di essere benedetti dal Cielo?
In conclusione del Festival 2021
Possiamo dire o almeno pensare che l'utilizzo sistematico e non accessorio del Sacro possa considerarsi improprio? O una più laica appropriazione culturale di una esigua minoranza quali sono i praticanti oggi? E possiamo chiedere se e come la rappresentazione di Cristo morto in braccio a sua Madre e di un frate in stile francescano messi prima e dopo il video di un baccanale contribuisca a quell'unità di popolo cui le Istituzioni continuamente ci richiamano? Infine: nel segno di quale croce si sta 'celebrando' e chiudendo il Festival?
Marco Brusati
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