«Xanax e Lexotan mi fanno felice». «Sedativi full HD lunedì fino a venerdì». «Il mio concept è GHB» [la c.d. droga dello stupro ndr].
Sono queste alcune citazioni tratti dal brano Xananax di M¥SS KETA, che in un'intervista radiofonica sostiene di avere bambini tra i suoi fans il cui progetto artistico merita un'attenta analisi. Detto questo, procediamo attraverso tre domande: Chi è Myss Keta? Qual è il suo pubblico? Cosa canta?
Chi è Myss Keta?
Myss Keta è una rapper milanese, il cui progetto artistico parte dala Capoluogo lombardo come evidenziato da uno dei primi brani «Le ragazze di Porta Venezia» un «manifesto» per certi versi programmatico:.
Molto nota e seguita in rete dai giovanissimi, si è fatta conoscere anche al più maturo pubblico televisivo in occasione della 70ma edizione del Festival di Sanremo, sia come co-conduttrice dell'AltroFestival, sia come cantante di «Non succederà più» in duetto con Elettra Lamborghini; il passaggio dall'underground al mainstream è testimoniato dalla sua partecipazione al programma Celebrity Hunted 2, trasmesso su Amazon Prime Video a partire dal 18 giugno 2021, [cf G. M.Duello - fanpage.it]. Come nel video-manifesto «Le ragazze di Porta Venezia», l'Artista si presenta sempre con una mascherina sul volto, così da rendere particolarmente misteriosa la sua identità. Graficamente il suo nome si scrive «M¥SS KETA». Di lei si sa solo che è nata a Milano. Il resto è tenuto nascosto, anche se recentemente uno 'scoop' del settimanale «Vero» ne ha svelato il volto, mantenendo comunque coperta l'identità. Ha oltre 300mila followers su Instagram e alcuni milioni di visualizzazioni su Youtube.
Il suo pubblico: anche bambini?
Qui entriamo nel vivo della questione. E' piuttosto noto che il rap e in larga parte la urban-music raccolga consensi privilegiati tra i giovanissimi; la stessa Artista ha pubblicamente dichiarato avere bambini tra i suoi fans in un'intervista radiofonica di Linus e Nicola Savino a DJ Chiama Italia, pubblicata il 17 aprile 2019 sul canale YouTube di Radio DJ. A partire dal minuto 13:23, le viene chiesto un commento su «Myss Keta e i bambini, o le bambine». La risposta dell'artista è questa: «la cosa bella di Myss è che ci sono vari livelli di lettura; diciamo che i bambini percepiscono il lato più divertente (...) poi siamo tutte colorate nei video, fai conto, sia io sia le ragazze... siamo un po' cartoon, quindi mi rendo conto che sono un pochino attirati, ovviamente si parla di altro, si parla di ananas e non di Xananas».
Cosa canta
Per brevità devo solo accennare alla connotazione seduttiva di questo progetto artistico, come è possibile constatare di persona nel video di «Pazzeska».
Concentriamci invece su «Xananas», il brano trattato nell'intervista sopra riportata.
Nel video possiamo vedere l'artista in compagnia di altre ragazze in riva al mare. Tuttavia, la questione educativamente sensibile risiede nel testo, che narra dell’uso di farmaci dopanti o ad effetto psicotropo che si possono trovare anche nelle dispense di casa: lo Xanax e il Lexotan. Entrambe le medicine hanno proprietà ansiolitiche, sedative e ipnotiche; sono a base di benzodiazepine e, secondo i foglietti illustrativi di entrambi i farmaci, possono «condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica» e, in caso di interruzione brusca, a «sintomi di astinenza» [ v. istruzioni Xanax e Lexotan da My Personal Trainer]
Detto questo, rileviamo che l’Artista canta «Xanax e Lexotan mi fanno felice», «sedativi in full HD lunedì fino a venerdì», «Lexotan è il downer [rilassante ndr] più chic» per arrivare al mantra del ritornello che fa così: «Xananas: vieni a rilassanti gioia; Xananas: ne prendo un po’ anche una sola; Xananas: peccati di gola; Xananas è sempre l’ora (...)». In un verso l'artista canta «il mio concept è GHB», ovvero l'acido Gamma-idrossibutirrato, che, come pubblicato da State of Mind - il giornale delle scienze psicologiche- «produce effetti simili all’ecstasy, ovvero disinibizione, aumento della sensibilità al tatto, diminuzione dell’ansia, predisposizione all’apertura verso l’altro, riduzione della capacità di reagire alle aggressioni e alle violenze. Questo lo rende la droga ideale da mettere nel bicchiere dell’eventuale vittima per approfittare della sua condizione psicofisica, da qui il nome “droga da stupro”» [Redazione - State of Mind]; che una donna dica di averla come «concept», che tipo di segnale sta dando ai suoi fans, tra cui, per sua ammissione, ci sono anche bambini e bambine? Giudichino i lettori.
Tuttavia, nell’intervista sopra riportata, Myss Keta afferma che ai più piccoli «si parla di ananas per esempio e non di Xananas» andando ad offrire un altro livello di lettura: per questo ho fatto una ricerca in rete per capire se ci fosse una versione per bambini e magari intitolata «ananas», ma non l'ho trovata: sarei ben lieto di essere smentito. Probabilmente, incontrando i suoi fans-bambini, l’artista canta «ananas» al posto di «Xananas», ma non è chiaro come cambi il resto della canzone; infine, va ricordato che la quasi totalità degli ascolti non avviene dal vivo, ma in rete, dove non è reperibile una versione diversa da quella ufficiale. Le questioni educative, pertanto, rimangono aperte.
Continuando velocemente a scorrere il repertorio, troviamo il brano «Burqa di Gucci» in cui l'artista canta, tra l'altro, di essere «una ragazza casa e keta», riferendosi alla ketamina, un farmaco anestetico che alcuni usano anche come sostanza psicotropa a scopi ricreativi e che pare essere la fonte d'ispirazione del suo nome artistico. Infine, per concludere il panorama delle citazioni, in «Bast*rda da Starbucks» l'artista canta «soldi, successo, bamba, escort: lo voglio qui e lo voglio adesso»; naturalmente, «bamba» è un modo gergale per chiamare la cocaina, come confermato anche da Garzanti Linguistica.
A questo punto mi domando: non è inutilmente rischioso per un'educazione equilibrata che bambini e bambine siano sottoposti a messaggi di questa natura, sia estetica, sia contenutistica? Non sono questi argomenti da trattare in ambito medico scientifico e non in ambito ricreativo, come fa, per sua natura, una canzone? Perché non c'è alcun avviso ai genitori sui temi trattati?
Concludo ricordando che il problema di fondo è il processo di normalizzazione di progetti come questo, che contribuisce ad abbassare costantemente la soglia critica di chi è chiamato ad educare le nuove generazioni. Credo che sia arrivato il tempo di interrompere questa normalizzazione e chiederci: perché non lasciamo semplicemente i più piccoli a giocare con palloni e racchette, bambole, peluches o trenini?
Marco Brusati
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