Nella narrativa, nelle parabole e nella favolistica, c'è una costante: il lupo si mimetizza per ingannare sia i sensi dei pastori sia l'attenzione delle pecore adulte che con belati di paura possono attirare la loro salvifica attenzione.

Siamo nel campo simbolico, evocativo, immaginario, non in quello della zoologia, naturalmente. Nella vita digitale dei più piccoli, il lupo ha smesso di travestirsi da agnello: entra nell'ovile tra i belati compiacenti delle pecore adulte. Fuor di metafora: nelle camerette smartphonizzate dei più piccoli entra di tutto. Intanto cresce massivamente il compiacimento adulto verso il piccolo che sa già usare cotanti strumenti «persino più di un grande». Un pensiero entrato anche nella scuola. Senza accorgersi che non è il bambino tanto intelligente da usare -udite udite- persino uno smartphone, ma è lo smartphone tanto semplice da farsi usare persino da un bambino in ciuccio e pannolino.


@Marco Brusati
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