In silenzio si pensa meglio

Quando scopri che Samantha* prende un sacco di soldi al mese con OnlyFans e tu devi studiare come una matta per prendere una seconda laurea e uno stipendio misero, ti passa la voglia di studiare.

Con all'incirca queste parole, in un video di Tik Tok, Beatrice* fa il gesto di buttare i libri. Si tratta di un nuovo trend sulla piattaforma Social dei giovanissimi, il cui messaggio è facile contestare, ma difficile  da contestualizzare, perché occorre comprendere cos'è OnlyFans, il «sito web che offre un servizio di intrattenimento tramite abbonamento».  Ma, attenzione! Anche se ospita contenuti di altri generi, «OnlyFans è popolare nel settore dell'intrattenimento per adulti», essendo «utilizzato principalmente da dilettanti e modelli/e pornografici professionali» che guadagnano vendendo le proprie prestazioni erotiche agli abbonati. L'abbonamento «non è l’unico mezzo per monetizzare, infatti, su OnlyFans esistono degli strumenti che ti consentono di accumulare guadagni aggiuntivi. Le mance, i tips e i contenuti PPV, ossia Pay Per View vengono pagati molto di più» [Trend online].

Ma c'è di più: in un primo tempo bandite dalla piattaforma, le prestazioni pornografiche esplicite sono state autorizzate lo scorso mese di agosto 2021 [cf. Politico]. OnlyFans è stato al centro di controversie mediali e giudiziarie: «nel maggio 2021, la BBC ha riferito che OnlyFans stava "fallendo nell'impedire agli utenti minorenni di vendere e apparire in video espliciti" dopo un'indagine eseguita dall'ente televisiva» [Wikipedia].

Va detto che ufficialmente è proibito fare pubblicità a OnlyFans su Tik Tok, poiché vi partecipano minorenni e persino bambini nonostante il divieto ai minori di 13 anni: tuttavia, come si vede, se ne parla oppure si mettono in atto quelle strategie apprese dai 'tutorial' che mostrano come non sia complicato creare una contiguità tra le due App [cf Creator Adulti], con il conseguente rischio di pornografizzare le relazioni in età sempre più precoce, tangente ormai l'infanzia.

Ora torniamo di nuovo alla nostra Beatrice*, la cui affermazione, nel contesto in cui abbiamo lasciato crescere una generazione, è più che prevedibile: perché studiare se si guadagna molto di più con un mestiere immediatemente avviabile? Per cosa fare fatica se il contesto sociale accetta, ammette e favorisce la vendita della propria intimità a utenti globali? Non si sta seguendo una moderna forma culturale per cui esibire in rete la propria vita sessuale in cambio di denaro è vivere da donna libera ed emancipata? E che dire se ne parlano anche le Star? Succede così che Onlyfans «dopo aver ricevuto una menzione in un recente testo di Beyoncé», ha visto «circa 200.000 nuovi utenti in 24 ore»  e  «da 7.000 a 8.000 nuovi creatori» al giorno, secondo quando dichiarato il direttore operativo del sito, Thomas Stokely [BuzzFeed.News].

Non è difficile prevedere che nel giro di un  lustro questo sistema inizierà a scartare migliaia di persone, specie ragazze, deluse, provate da un mondo dai guadagni magari alti al prezzo altissimo della propria vita e della propria intimità, perché una volta che si è in rete, lo si è per sempre. Occorre preprarsi a questa evenienza, ma occorrono anzitutto azioni di prevenzione: analitica, ovvero sapere le idee che passano in rete, e critica, serrata anzi, serratissima verso un sistema che spinge alla commercializzazione di sé. Perché, così come si presenta, questa nuova idea che sta diffondendosi in rete porta dritti al fallimento dell'educazione, andando a porsi massivamente e direttamente in alternativa.


*nomi di fantasia



© Marco Brusati
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