Il silenzio di fronte al male è male di per sé.
Non parlare è parlare. Non agire è agire. (D. Bonhoeffer)

[Disclaimer: questo testo di analisi e critica presenta contenuti che potrebbero urtare la vostra sensibilità]

Com'è noto, Chiara Ferragni ha deciso di devolvere il compenso per la partecipazione al prossimo Festival di Sanremo a D.i.Re -  Donne in rete contro la violenza che gestisce oltre 100 Centri Antiviolenza.

Il caso non esiste nella società globale, nemmeno nell'industria musicale in cui pochi soggetti globali sono in grado di muovere persino i confini del bene e del male.

Violenza, armi, droga. Basta ritmare le parole ed è concesso di dire l'indicibile per chiunque altro sui Social.

«State facendo un dramma sulla Divina Commedia quando il 90% degli italiani non sa manco fare due per due. Mollatemi, insegno il corsivo, non letteratura. Non lo sapevate neanche voi. Si scherza eh».

Parlare in corsivo: si tratta di un'invenzione di Elisa Esposito, classe 2003, che ha avuto «l'idea di insegnare sui social il "corsivo", la lingua-caricatura nata per imitare la parlata cantilenata delle ragazze milanesi e finita per diventare un fenomeno social a tutti gli effetti. 

Sembra un controsenso: un hamburger vegano che ha il sapore di carne umana. Eppure il video promozionale dell'hamburger prodotto dal marchio alimentare svedese Oumph! insiste su immagini che evocano l'utilizzo di carne (umana), mentre rassicura che si tratta di sostanze vegetali.

In un solo mese i primi 3 siti pornografici hanno totalizzato 5,81 miliardi di visualizzazioni per quasi 1 miliardo di visitatori unici: sono questi i dati resi disponibili  da We Are Social, nel report Digital 2022 - I dati globali.

«Fa un balletto con un bambolotto indossando la divisa, in ospedale, anche se in quel momento non sta lavorando. Poi fa un video, lo pubblica su Tik Tok e finisce nel mirino.

Un video che sta facendo il giro della rete «mostra l’ultimo abbraccio della mamma Martina Patti con la figlia Elena Del Pozzo. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza dell’asilo, dove la madre era andata a prendere la piccola» [Open]. Come noto, la donna avrebbe poi confessato l'omicidio. 

Nei giorni in cui la tragica vicenda di Mario mette di nuovo l'eutanasia al centro del dibattito politico, il film «Plan 75» [Piano 75] della regista nipponica Chie Hayakawa ci mostra uno scenario cui può approdare un impianto normativo statale.